Cos’è il ballo Lindy hop

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Dalle origini alle evoluzioni, le caratteristiche principali del Lindy Hop, un ballo che rappresenta un fenomeno culturale vero e proprio

Quando si parla di balli associati allo swing, che se ne conosca il nome o meno, c’è uno stile che salta subito in mente prima degli altri: il Lindy Hop, un ballo che rappresenta un fenomeno culturale vero e proprio, capace di infrangere anche le barriere razziali. Partiamo dalle sue origini per poi vederne le evoluzioni e le caratteristiche principali.

Il cosiddetto padre del Lindy Hop è il Charleston, ballo di derivazione jazzistica che a partire dagli anni 20′ si diffuse prima in America e poi in Europa. Ad Harlem, grazie alle varie componenti multietniche che caratterizzavano quella comunità, dal Charleston derivò un nuovo ballo di coppia, che aumentò sempre più la sua diffusione fino a divenire un fenomeno di massa negli anni 40′, in quella che oggi viene definita Lindy Hop Era. Il segreto del suo successo fu quello di combinare i ritmi afroamericani a più strutturati balli europei.

Se volessimo individuare la Mecca del Lindy Hop, essa sarebbe senz’altro il Savoy Ballroom, ovvero la più importante sala da ballo di Harlem, che poteva ospitare fino a cinquemila persone. In essa afroamericani e caucasici ballavano tutta la notte senza distinzioni razziali; erano frequenti delle vere e proprie maratone di ballo, che potevano aver temine anche dopo diversi giorni. C’era inoltre un angolo detto Cats’ Corner, in cui i ballerini più capaci si sfidavano nel creare passi nuovi, un laboratorio di ballo aperto ai più talentuosi. Ad allietare la serata c’erano sempre due orchestre, che suonavano ogni giorno della settimana.

La Savoy Ballroom purtroppo chiuse nel 1958, e nonostante i tentativi di salvataggio per ciò che essa rappresentava, fu infine demolita. Oggi però la memoria di quella sala da ballo è ricordata da una lapide con targa commemorativa, che nel 2002 fu eretta tra la 140esima e la 141esima strada, proprio dove sorgeva l’edificio.

Le origini

Il nome Lindy Hop è direttamente collegato al Savoy Ballroom, dato che nacque durante una delle citate maratone. George Snowden detto Shorty, uno dei ballerini più famosi dell’epoca, rispondendo alla domanda su come si chiamasse lo stile con cui stava ballando, rispose istintivamente “Lindy Hop”, riferendosi al volo che fece Charles Lindbergh da New York a Parigi nel 1927, la prima trasvolata atlantica in solitaria.

Importante nell’evoluzione del Lindy Hop fu la compagnia di ballo fondata da Herbert White, detto Whitey, ovvero la Whitey’s Lindy Hopper. Essa si esibì in giro per il mondo diffondendo lo stile di ballo, ma probabilmente il suo maggior contributo fu la partecipazione al film Hellzapoppin’. Il lungometraggio musicale del 1941 non ha una trama ben definita ma, attraverso una serie di gag rappresentate ballando il Lindy Hop, riuscì a divertire e catturare l’attenzione del grande pubblico, aumentando così la popolarità del ballo. Oggi è considerato una pietra miliare della filmografia comica di quegli anni, addirittura i famosi Monty Python lo citarono come loro fonte d’ispirazione.

Oltre al cosiddetto Savoy Style che prese origine dal locale omonimo, ci fu un’altra grande corrente del Lindy Hop definita Hollywood Style, di cui Dean Collins fu il primo artefice. Una volta imparato il ballo a New York, si spostò a Los Angeles dove apportò alcune modifiche, in particolare riguardo la postura, rendendola meno selvaggia a favore di movimenti più eleganti. Questo filone fu quello più ripreso dalla cinematografia americana, lo stesso Collins lo codificò e lavorò come coreografo in molti lungometraggi ballati.

Le caratteristiche

Vediamo ora le caratteristiche principali del ballo. Uno dei fattori che ne ha determinato il successo fin dai primi anni, fu che esso favorisce la socializzazione, in quanto si balla sempre con partner differenti, e potendo essere praticato sia su ritmi lenti che veloci garantisce varietà e coinvolgimento. La base su cui danzarlo è quella dello swing, come detto si balla in due, ma a differenza di altri balli non c’è un partner che comanda e uno che rigidamente si fa condurre, regna la libertà di movimento e improvvisazione, lasciandosi trasportare dal ritmo.

È fondamentale la sintonia tra i due nel mantenere i giusti spazi e tempi, partendo da una base tecnica comune ma sviluppando ognuno il proprio stile, e quanto questo sarà più simile a quello del partner, maggiore sarà la qualità dell’esibizione. Chi vorrà imparare questo stile, scoprirà che il Lindy Hop è come una conversazione: la creatività dei ballerini non è ingabbiata, essi si cercano e rispondono fondendosi spontaneamente l’uno nei passi dell’altro, dando vita in ogni ballo a qualcosa di unico.