The Benny Goodman Sextet – Rose Room

273

Brano conosciuto anche come In Sunny Roseland, la canzone vede la sua genesi ben prima dell’età d’oro dello swing. Risalente al 1917, la traccia si afferma in concomitanza del tramonto del ragtime. La ricordiamo, tuttavia, per la popolarità che raggiunse proprio in anni successivi, sebbene fosse stata composta nel 1917. Il brano deve il suo nome proprio da quella Rose Room dell’Hotel St. Francis di San Francisco dove suonava regolarmente proprio quell’Art Hickman che ne scrisse la musica. Il testo invece venne fuori dalla penna di Harry Williams.

Lo ricordiamo perché pare che Charlie Christian ottenne il proprio posto all’interno della Benny Goodman Orchestra eseguendo proprio questo brano, il 2 ottobre del 1939. Pare che il manager e organizzatore di concerti John Hammond Senior condusse Charlie sul palco approfittando di una pausa e la sua abilità sorprese il clarinettista Benny Goodman. La fondatezza – o l’infondatezza – degli avvenimenti, tuttavia, non deve importare: di certo c’è che la lungimiranza e la capacità di scovare talenti di Hammond fece certamente la differenza. Attivo professionalmente per Columbia Records, Hammond durante la sua illustre carriera ebbe modo di lavorare con artisti illustri come Billy Holiday, Count Basie, Aretha Franlin e persino Bob Dylan, il menestrello della States.

The Benny Goodman Sextet - Rose Room

Il brano è dinamico e vede tra i principali protagonisti proprio la chitarra di Christian, che esegue numerosi assoli, la cui difficoltà d’esecuzione è nota ancora oggi. Il Benny Goodman Sextet, il giorno che Rose Room fu registrata, era così composto: Benny Goodman al clarinetto, Charles Christian alla chitarra, Fletcher Henderson al pianoforte, Lionel Hampton al vibrafono, Artie Bernstein  al basso e Nick Fatool alla batteria.

Gli amanti del jazz conoscono certamente anche la versione di Rose Room precedente, incisa da Duke Ellington nel 1932.